Ante, ripiani e cassetti sono sempre stati i miei arredi preferiti, organizzare l’armadio un talento naturale, coordinare la biancheria una vocazione. Molto tempo prima della famosa Marie Kondo e non molto tempo dopo aver imparato a leggere, sulle pagine oleose di un giornale antichissimo, sillabandole, avevo trovato scritto in lettere nere che chi accumulava cose era un pessimista, perché non buttarle significava credere che il futuro non ne avrebbe riservate di ancora più magnifiche di quelle che già si possedevano. Ho alzato sconvolta lo sguardo sul salone in cui mia madre mi aveva portata a tagliare i capelli e ho lasciato che questo potente concetto mi si innestasse addosso, interiorizzandolo per sempre con il rumore dei fon.
Da allora, ho assorbito decluttering senza sapere che si chiamasse decluttering e senza pentirmi ho donato, buttato o venduto collant mai messi, relazioni malmesse, maglioni messi troppo. E ho imparato, quasi inconsciamente, come fare il cambio di stagione nell’armadio in maniera efficace.
Decluttering del guardaroba: lascia spazio a nuove energie
Il cambio di stagione è un’occasione per ripensare sia ai propri vestiti che a come organizzarli nel proprio armadio (o cabina armadio, per i più appassionati). Non tutti fanno degli abiti una passione suppurante fanatismo come la sottoscritta ma, tralasciando remoti lidi naturisti, tutti prima o poi si devono coprire. Anche per i tiepidamente interessati, credo sia meglio evitare di avere un armadio pieno di niente da mettere.
In ogni caso organizzare l'armadio per il cambio di stagione può rivelarsi un’impresa ardua anche per i più affini alla filosofia di Marie: è sottile l'equilibrio tra cosa tenere, cosa eliminare e cosa mettere nel purgatorio dei vestiti (quel luogo dove finiscono gli abiti che non abbiamo il coraggio di eliminare ma che, lo sappiamo, non metteremo mai più).
Quali sono quindi i miei più sentiti consigli per il cambio di stagione dell’armadio? Innanzitutto, quello di partire dall’inizio, ossia dalla fase di acquisto: con la passione che negli anni è divenuta solida esperienza, sono riuscita a ridurre i crolli emotivi davanti agli scaffali partendo fin dal principio da un acquisto più consapevole.
Ho smesso di riempire i cassetti delle opzioni e dei colori che ancora non avevo, cambiando ogni volta me stessa come se stessi andando a una mascherata, e ho iniziato a comprare all’opposto quello che già avevo e che mettevo più di frequente. Imparando a distinguere quello che mi piace veramente dalle cotte passeggere, sto costruendo uno stile personale riconoscibile e quei maglioni girocollo che colleziono uguali, ebbene, me li metto tutti e diciassette (diciotto, va bene, ventuno).
Come fare decluttering senza rimpianti e rimorsi? Gli abiti che sostano nel mio guardaroba da un anno senza che siano mai stati indossati sono invece declutterati senza ripensamenti. Se è passato un anno senza metterli, non lascerò che ne passino due.
Anche se mi posso concedere sparute scorribande eccentriche nel fast fashion, una volta individuati i tagli che mi stanno meglio e che mi aiutano a esprimere chi voglio essere e cosa voglio dire, l’obiettivo diventa allora il contrario della moda, il bersaglio è la storia. Invece di comprarmi un gran numero di vestiti in puro acrilico che prendono fuoco solo a guardarli, scelgo il Made in Italy, le fibre naturali, i tessuti traspiranti e pregiati che possano durare più di un cambio di stagione. Ho individuato i colori che mi stanno meglio, riempito l’armadio di rossi e blu, scelto i quadretti per l’estate, il Principe di Galles per l’inverno, evitato il verde, preferito il grigio.
Decluttering dei vestiti e cura del guardaroba
Apprezzando la qualità, la tutela dei vestiti diventa allora prioritaria. Ho escogitato alcuni trucchi per la cura degli abiti: sistemo spille da balia, bottoni di cambio ed etichette con le indicazioni di lavaggio tagliate via in un unico astuccio in un cassetto.
Più in basso, su uno scaffale, una scatola contiene rotolo adesivo per spazzolare i vestiti, canfora, un panno per pulire, un rasoio per levare i pallini infeltriti, un foulard per evitare che il colletto si macchi di trucco quando indosso un abito pulito.
Infine, uso dei cuscinetti imbevuti di fragranze profumate, per un tocco personale lezioso.
Come mantenere quindi l’ordine nel proprio guardaroba (e nel proprio stile)?
- Iniziare a riconoscere gli abbinamenti con cui ci si sente più a proprio agio, creando uno stile da mantenere nel tempo scegliendo vestiti in tessuto traspirante e di buona fattura.
- Ordinare gli abiti dando a ciascuno un proprio posto nell’armadio, riporli sempre nello stesso punto, rammendarli e averne premura senza rimandare.
- Donare o vendere gli abiti che non si sono indossati per più di un anno, per fare spazio a ciò che davvero ci piace.
Naturalmente, ogni guardaroba ha il suo punto debole, il mio è il cassetto dell’intimo, che a quanto pare ha una volontà sua. Il resto dell’armadio, ai cambi di stagione si svuota e si riordina: lui no. Qual è il vostro? E cosa escogitate per tenerlo in ordine?
Chilly deò invisible

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