Esiste qualcosa là fuori di più misterioso di un pelo che spunta da un follicolo per tuffarsi di testa in un altro? Al mondo c’è un rompicapo più impenetrabile dell’indovinello del momento perfetto per la depilazione tra una doppia ricrescita e l’altra? Perché i peli crescono troppo velocemente quando me li sono fatti con il rasoio e troppo lentamente quando devo aspettare che siano lunghi abbastanza per la ceretta? Cosa ne regola il senso bizzarro di crescita, tanto che a volte me li trovo girati all’insù verso il ginocchio come salmoni che risalgono le cascate? E come mai, pur essendo naturalmente presenti sul corpo umano maschile e femminile, solo a metà della popolazione è richiesto di adottare la pratica estetica depilatoria?
La questione può essere più spinosa del previsto, pungente quanto la mia zona tibio-tarsica, che ospita una ricrescita di peli così ispida che potrei prendere un plettro e suonarla come una chitarra.
Io credo che una persona debba essere libera di rasarsi anche l’invisibile peluria dietro il gomito, perseguendo gli scopi igienico-sanitari che ritiene più validi e con i metodi per depilarsi che preferisce, senza che nessuno possa avanzare una rimostranza; allo stesso modo, ritengo che una creatura debba, se lo desidera, restare fieramente ricoperta di peli superflui senza essere stigmatizzata dal parentado, dalla parrocchia, la consorteria, la banda o la comunità.
Io mi trovo in mezzo tra le legittime correnti di pensiero. Pelosa come una scimmia colobo, trapuntata da fitti e spessi peli biondi, sono tutto il contrario di una fanatica della tricotomia. Anche se nel mio caso, più che di depilazione, si dovrebbe parlare di bonifica del territorio e riqualificazione dell’area, mi raso sempre mal volentieri e non mi depilo cosce e braccia. Tuttavia, sono una sostenitrice della depilazione fai da te. Pudica, poco propensa alla chiacchiera informale e con una ricrescita imprevedibile e disorganizzata, considero la depilazione una pratica troppo intima per fissare un appuntamento con l’estetista, preferisco usare a casa le strisce depilatorie.
Ne tengo sempre un paio di pacchetti nell’armadietto del bagno, in attesa dell’occasione giusta per usarli: un paio di shorts, quel corso di nuoto sincronizzato che mi piacerebbe fare da una vita per via dei costumi fantastici, un incontro interessante, un viaggio a sorpresa (fatemi sognare, ok?).
Non ho mai conosciuto depilazione indolore, soprattutto in una cabina estetica: forse perché non so quando arriva lo strappo, ma se faccio da sola mi sembra di sentire meno male. Preparo la parte, scaldo le strisce col fon, poi mi metto sul balcone - dove sono convinta nessuno mi veda, protetta da una sorta di barriera invisibile - e inizio a indaffararmi con la cera, il contropelo, lo strappo e la salvietta post-depilazione. In pieno sole e pur assistita sempre anche dal flash della fotocamera del telefono, cascasse il mondo dimentico sempre una striscia di peli, tipicamente dietro il polpaccio, di cui mi accorgo solo quando sono distante anni luce da qualsiasi attrezzo depilatorio. Una depilazione a strisce in tutti i sensi la mia.
Non sono perfetta, a volte mi depilo come una zebra o lo faccio solo sin dove arriva a coprirmi il vestito, ma in definitiva scelgo le strisce fai da te perché:
Anche voi le usate? Io dico di sì.
La questione può essere più spinosa del previsto, pungente quanto la mia zona tibio-tarsica, che ospita una ricrescita di peli così ispida che potrei prendere un plettro e suonarla come una chitarra.
Io credo che una persona debba essere libera di rasarsi anche l’invisibile peluria dietro il gomito, perseguendo gli scopi igienico-sanitari che ritiene più validi e con i metodi per depilarsi che preferisce, senza che nessuno possa avanzare una rimostranza; allo stesso modo, ritengo che una creatura debba, se lo desidera, restare fieramente ricoperta di peli superflui senza essere stigmatizzata dal parentado, dalla parrocchia, la consorteria, la banda o la comunità.
Io mi trovo in mezzo tra le legittime correnti di pensiero. Pelosa come una scimmia colobo, trapuntata da fitti e spessi peli biondi, sono tutto il contrario di una fanatica della tricotomia. Anche se nel mio caso, più che di depilazione, si dovrebbe parlare di bonifica del territorio e riqualificazione dell’area, mi raso sempre mal volentieri e non mi depilo cosce e braccia. Tuttavia, sono una sostenitrice della depilazione fai da te. Pudica, poco propensa alla chiacchiera informale e con una ricrescita imprevedibile e disorganizzata, considero la depilazione una pratica troppo intima per fissare un appuntamento con l’estetista, preferisco usare a casa le strisce depilatorie.
Ne tengo sempre un paio di pacchetti nell’armadietto del bagno, in attesa dell’occasione giusta per usarli: un paio di shorts, quel corso di nuoto sincronizzato che mi piacerebbe fare da una vita per via dei costumi fantastici, un incontro interessante, un viaggio a sorpresa (fatemi sognare, ok?).
Non ho mai conosciuto depilazione indolore, soprattutto in una cabina estetica: forse perché non so quando arriva lo strappo, ma se faccio da sola mi sembra di sentire meno male. Preparo la parte, scaldo le strisce col fon, poi mi metto sul balcone - dove sono convinta nessuno mi veda, protetta da una sorta di barriera invisibile - e inizio a indaffararmi con la cera, il contropelo, lo strappo e la salvietta post-depilazione. In pieno sole e pur assistita sempre anche dal flash della fotocamera del telefono, cascasse il mondo dimentico sempre una striscia di peli, tipicamente dietro il polpaccio, di cui mi accorgo solo quando sono distante anni luce da qualsiasi attrezzo depilatorio. Una depilazione a strisce in tutti i sensi la mia.
Non sono perfetta, a volte mi depilo come una zebra o lo faccio solo sin dove arriva a coprirmi il vestito, ma in definitiva scelgo le strisce fai da te perché:
- Sono libera di ingiuriare a ogni strappo, nessuno mi sente perché sono sul balcone che, come è a tutti noto, è anche insonorizzato
- Posso farlo in ogni momento imprevisto di emergenza, dove per emergenza si intende quando voglio a ogni costo indossare quella gonna di jeans
- Sto diventando sempre più brava e sempre più veloce tanto che la striscia di peli che dimentico di fare è sempre più sottile
Anche voi le usate? Io dico di sì.
Chilly Gambe – Braccia effetto ghiaccio

Gambe e braccia perfettamente lisce? Risultato assicurato con le strisce depilatorie Chilly, ideali per tutti i tipi di pelle: rimuovono i peli in modo efficace ma delicato, lasciando gambe e braccia lisce. E dopo lo strappo? Un brivido di freschezza grazie alle salviette post-depilazione!
SCOPRI DI PIÙRasoi, creme o cerette? Esistono molti metodi per depilarsi. Ecco come mai io preferisco la depilazione pratica con le strisce depilatorie.