5 Ottobre 2021

Ciclo irregolare: cause, rimedi, quando preoccuparsi

Il ciclo mestruale dura generalmente 28 giorni, ma questo periodo è solamente un’indicazione di massima poiché ogni donna presenta diversi ritmi fisiologici che possono causare un ciclo irregolare, più breve o più lungo.

Un ciclo tra i 21 e i 35 giorni può comunque considerarsi normale e sporadiche irregolarità mestruali sono qualcosa che molte donne in età fertile sperimentano una o più volte nella vita.

Ogni corpo, infatti, è dotato di delicati meccanismi che ne regolano le funzioni e i processi ed è fondamentale imparare a conoscerlo e studiarne gli equilibri, annotando fin dalla giovane età le date dei cicli mestruali, i loro sintomi e le loro variabilità.

Quando però un ciclo irregolare può dirsi fisiologico e privo di rischi e quando invece è bene approfondirne le cause e chiedere il consulto di uno specialista?

Ciclo irregolare: le possibili cause

Quando il ciclo tarda ad arrivare una delle prime motivazioni che saltano alla mente di una giovane donna sessualmente attiva è l’inizio di una gravidanza: esclusa però questa ovvia motivazione per un ritardo, sono molte altre le cause che possono condurre a un’irregolarità mestruale anche marcata.

Essa è, ad esempio, più frequente nelle donne sotto i 20 anni rispetto alla fascia di età tra i 20 anni e i 45. Il motivo è che dopo la comparsa del menarca, ossia della prima mestruazione, il corpo femminile ci mette anche anni a regolarizzare il suo funzionamento e a trovare un ritmo biologico costante per l’ovulazione e la conseguente comparsa del ciclo.

Ritardi del ciclo o arrivo anticipato delle mestruazioni possono comunque presentarsi durante tutta la durata dell’età fertile ed essere dovuti a svariati fattori, tra cui problemi ormonali, riguardanti uno scorretto funzionamento delle ghiandole incaricate di regolare l’attività ovarica, ossia ipotalamo e ipofisi, oppure della tiroide, un’altra delle ghiandole che può influenzare i processi legati ad apparato riproduttivo e fertilità.

Una dieta scorretta, eccessivi sbalzi di peso o disturbi alimentari di origine psicologica possono anch’essi contribuire ad aumentare l’irregolarità mestruale e provocare anche disturbi di seria entità come la totale scomparsa del ciclo.

Esistono inoltre alcuni farmaci che possono interferire con la regolarità delle mestruazioni, la quale può essere provocata anche dalla sindrome dell’ovaio micropolicistico, di cui molte donne soffrono più o meno consapevolmente.

Come sempre poi lo stress è tra le cause primarie di squilibri fisici: ansia, preoccupazioni, ritmi frenetici, forti shock o traumi emotivi, possono avere un impatto decisivo sul ciclo mestruale, facendone rallentare la frequenza o arrivando addirittura a bloccarlo.

A causare forti irregolarità possono però essere anche patologie a carico dell’apparato riproduttivo come fibromi, cisti ovariche o tumori, che impediscono al sistema di funzionare normalmente e che manifestano, tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare, anche un ciclo ballerino.

Trovare i giusti rimedi per il ciclo irregolare implica un primo passo decisivo: comprenderne la causa. Se le ragioni alla base dei ritardi o della poca regolarità sono le abitudini di vita scorrette, un regime alimentare poco bilanciato o un’eccessiva dose di stress, è possibile lavorare attivamente su questi aspetti, per migliorare la situazione e fornire all’apparato riproduttivo la giusta serenità per ripartire e diventare più costante.

Quando invece ad essere coinvolte sono patologie più serie e la problematica si manifesta con eccessiva frequenza, la situazione non è evidentemente da sottovalutare e il rimedio d’elezione è quello di rivolgersi a un bravo ginecologo, che prescriva i giusti esami e proponga una terapia adeguata.

Irregolarità del ciclo dovute alle diverse fasi della vita di una donna

Esistono alcuni momenti della vita di una donna, nei quali ritardi e irregolarità sono quasi fisiologici. Come già accennato, la pubertà è uno di questi ma, non è l’unico.

Ciclo irregolare in menopausa

Anche l’avvicinarsi della menopausa può provocare fluttuazioni ormonali e frequenti irregolarità: quando ci si muove verso la fine dell’età fertile (indicativamente tra la fine dei 40 e l’inizio dei 50 anni) episodi di ciclo non regolare possono essere facilmente associati a questa nuova trasformazione.

Ciclo irregolare dopo il parto

Nel periodo post partum, invece, il ciclo è temporaneamente irregolare: durante i mesi della gravidanza il corpo, infatti, adegua i livelli di estrogeni e progesterone alla situazione, bloccando sia l’ovulazione che la comparsa del flusso mestruale. Al termine della gestazione però il corpo dovrebbe rimettersi in moto naturalmente, ma possono occorrere anche diverse settimane prima che ciò accada. Trascorrono in media almeno 8/10 settimane dal parto prima che compaiono le mestruazioni, ma tale range temporale di vede dilatato nel caso di donne che allattano al seno, in cui possono passare anche mesi prima che il ciclo torni a presentarsi con regolarità: è la prolattina, ovvero l’ormone che gestisce la lattazione, a provocare il blocco del ciclo e per chi allatta con costanza possono volerci anche 6 o addirittura 18 mesi prima che il ciclo si ripresenti mensilmente.

Ciclo irregolare dopo la sospensione della pillola anticoncezionale

Anche dopo la fine della terapia estroprogestinica (assunzione della pillola anticoncezionale) può volerci qualche tempo prima che il corpo ritrovi il suo andamento fisiologico.

Ciclo irregolare: quando preoccuparsi?

Un ciclo che si presenta molto prima o molto dopo i 28 giorni non deve destare troppe preoccupazioni qualora sia un episodio isolato o non sia contornato da altri sintomi o disturbi particolari. Nei casi in cui invece l’irregolarità sia una costante, è bene senza dubbio indagare più a fondo le sue cause e trovare, insieme a un esperto, la migliore soluzione.

Il calcolo del ciclo mestruale irregolare è in questo senso fondamentale: è necessario cioè avere ben chiari i propri ritmi naturali, per poter rendersi conto prontamente di uno più ritardi nel proprio appuntamento mensile. A seconda del numero di giorni o settimane di anticipo o ritardo del ciclo si possono infatti definire diversi scenari:

  • Polimenorrea: cicli che compaiono in maniera eccessivamente ravvicinata (molto prima cioè dei 28 giorni canonici).
  • Oligomenorrea: flussi mestruali che compaiono ben oltre i 35 giorni e che sono pochi nel corso dell’anno.
  • Amenorrea: si verifica dopo un intervallo di oltre tre mesi senza mestruazioni, in una donna dal ciclo solitamente regolare. In questo caso si tratta di amenorrea secondaria, mentre si parla di amenorrea primaria quando le prime mestruazioni non sono mai comparse.

Questi casi non possono ovviamente definirsi come episodi saltuari e richiedono senza dubbio il consulto con un medico, che possa valutare la situazione personale, lo stato di salute dell’apparato riproduttivo e quello dell’organismo in generale, intervenendo, nei casi che lo richiedono, con il supporto più adeguato.

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