10.03.2022

Menopausa: controlli ginecologici, esami da fare e terapie consigliate

By Chilly

Per ogni donna, la menopausa rappresenta una nuova fase della vita, naturale e fisiologica. Per viverla al meglio è fondamentale un attento percorso di prevenzione, con appuntamenti diversi e più frequenti rispetto all’età fertile.

Per questo, affidarsi a un ginecologo di fiducia è essenziale: lo specialista saprà consigliare di volta in volta tutti i necessari controlli ginecologici e gli esami da fare in menopausa, al fine di prevenire, diagnosticare e trattare per tempo eventuali disturbi.

Menopausa: esami da fare (ematochimici, ormonali, ecc.)

Sulla base di un’accurata anamnesi personale e familiare, il ginecologo saprà pianificare il miglior percorso diagnostico-terapeutico, allo scopo di quantificare i principali rischi per la salute della donna.

L’esecuzione di esami del sangue in menopausa, con particolare attenzione rivolta al dosaggio di trigliceridi, colesterolo, omocisteina e vitamina D permettono un’attenta valutazione del rischio cardiovascolare, dismetabolico e trombotico.

Gli esami da fare in menopausa ai fini della prevenzione oncologica sono:

  • l’esecuzione dell'HPV test più o meno associato allo studio morfo-citologico del collo dell'utero (PAP test), da eseguire ogni tre anni fino all’età di 65 anni in assenza di fattori di rischio;
  • l’ecografia transvaginale, da praticare ogni 6-12 mesi per il monitoraggio della morfologia ovarica e dello spessore endometriale con eventuale possibilità di approfondimento diagnostico mediante isteroscopia;
  • la mammografia, da praticare ogni due anni a partire dai 45 anni, intervallata da controlli ecografici, per lo screening mammario.

Per quanto riguarda invece il rischio di osteoporosi in menopausa, è consigliato effettuare una mineralometria ossea computerizzata (MOC-DEXA) ogni due anni, che, sulla base della densità ossea lombare e/o femorale, permette di valutare lo stato di salute delle ossa.

In caso di incontinenza urinaria, da urgenza o da sforzo, lo specialista consiglierà un’indagine urodinamica, al fine di programmare l'intervento terapeutico più opportuno, che potrà essere medico, riabilitativo o chirurgico mininvasivo.

Esami ormonali da fare in menopausa

È fondamentale nella fase di transizione verso la menopausa, in caso di alterazioni del flusso mestruale, la valutazione dello stato ormonale attraverso il dosaggio di FSH e dei principali ormoni sessuali, accompagnati eventualmente anche da una valutazione della funzionalità surrenalica (dosaggio del cortisolo), ipofisaria (dosaggio della prolattina) e tiroidea (dosaggio del TSH, FT3, FT4).

Menopausa: buone abitudini e terapie consigliate

La menopausa non è una patologia, ma un cambiamento naturale al quale ogni donna va incontro. Per questo il consiglio è quello di viverla con la maggior serenità possibile, sottoponendosi a controlli periodici e adottando alcune buone abitudini che miglioreranno di molto la propria qualità di vita.

Attività fisica in menopausa

L'attività fisica è essenziale per il proprio benessere psicofisico, sia per la donna sia in menopausa, che in età fertile. I benefici apportati sono innumerevoli, dal controllo del peso corporeo, alla riduzione dell'entità dei sintomi climaterici e delle variazioni negative dell'umore.

Sia l'attività motoria di resistenza che quella di tonificazione sono indicate. L'attività di resistenza, assicurando un elevato consumo energetico, favorisce la riduzione del peso, e quindi del rischio cardiovascolare. L'attività di tonificazione o, meglio, di potenziamento muscolare, mantiene invece integra la massa muscolare ed esercita un'azione meccanica sullo scheletro tale da stimolarne la densità, andando quindi ad avere un impatto positivo anche sulla prevenzione di osteopenia ed osteoporosi. È stato infatti dimostrato come il praticare uno sport prevenga l’insorgenza di fratture patologiche in menopausa. È dimostrato inoltre che l'attività fisica migliora significativamente anche i parametri metabolici (colesterolemia, pressione arteriosa, glicemia ecc.) e la fitness cardio-respiratoria.

Secchezza vaginale in menopausa: come gestirla

Uno dei sintomi più diffusi e temuti in menopausa è la secchezza vaginale che può generare nel tempo disturbi del vissuto sessuale, (rapporti intensamente dolorosi) con contemporaneo calo della libido.

L'attività sessuale invece deve essere preservata in questa fase della vita e bisogna affrontare tale aspetto con lo specialista di fiducia, senza imbarazzo. Una vita sessuale attiva, giocosa e appagante è essenziale per stare bene con se stesse e con chi ci sta accanto.

Terapia ormonale sostitutiva in menopausa

Va valutata l'indicazione, in rapporto alle necessità e alla fase del climaterio, ad assumere terapie mediche specifiche come la terapia ormonale sostitutiva (TOS) sistemica o locale. L'indicazione principale alla TOS è la presenza di significativi disturbi neurovegetativi (vampate di calore, insonnia, irritabilità, ecc.).

È importante un inizio precoce e gli schemi farmacologici devono essere personalizzati sia nel dosaggio sia nella modalità di somministrazione (terapia orale, transdermica, vaginale dispositivo intrauterino medicato). Il dosaggio degli ormoni indicati (estrogeni da soli o in associazione al progesterone, o solo progesterone) deve essere il minimo efficace per produrre l’effetto desiderato e la durata solitamente si estende per il tempo necessario alla scomparsa dei sintomi e alla stabilizzazione dell'assetto ormonale menopausale.

È inoltre oramai dimostrato che la TOS riduce del 50% il rischio di insorgenza di tumore ovarico, del 20% di cancro colon-rettale e del tumore dell’endometrio. Il tanto temuto rischio di sviluppo di tumore alla mammella, che ha demonizzato per anni l'uso di tale terapia è assolutamente trascurabile per assunzioni continuative di durata inferiore ai cinque anni.

In alternativa, per le pazienti che non possono o non vogliono assumere la terapia ormonale sostitutiva, integratori alimentari a base di fitoestrogeni, prodotti derivati dalla soia, possono ridurre in maniera significativa i disturbi neurovegetativi perimenopausali di media-lieve gravità.

Infine, supplementi di calcio e vitamina D, in rapporto alla carenza degli stessi, sono indicati allo scopo di ridurre il rischio di sviluppare osteoporosi. Nelle donne a rischio maggiore per tale patologia, sulla base dei risultati della DEXA, sarà necessario attuare una terapia con farmaci specifici inibenti il riassorbimento osseo (alendronati depot).

In conclusione, la menopausa deve essere affrontata dalla donna in maniera positiva e serena. Il colloquio periodico col ginecologo, senza vergogna e senza alcun tabù, ha la finalità di vivere serenamente questa nuova fase del suo essere donna, mantenendo la gioia, la vitalità e continuando ad avere una vita dinamica, attiva fisicamente e sessualmente.

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