È ufficialmente autunno! Comincia a fare freddo, le giornate si accorciano, l’effetto rilassante ed energizzante delle ferie e della bella stagione è ormai quasi del tutto sparito (per non parlare di chi in ferie non c’è proprio andato!). Ci sono giorni, settimane, in cui affrontiamo tutto ciò con il sorriso, poi, tutto d’un tratto, ci si sveglia al mattino con la sensazione che sia troppo! Troppo pesante, troppo grigio. Cosa è successo? La serotonina ci ha giocato un brutto scherzo: ha cominciato a diminuire perché tra una settimana o dieci giorni ci arriverà il flusso mestruale e fatichiamo a riconoscerci, tanto da stupirci noi per prime delle nostre reazioni esplosive.
È la sindrome premestruale.
Prima grande consolazione: nel giro di qualche giorno passerà e torneremo a poter affrontare l’autunno con qualche risorsa di buonumore in più. Si potrebbe addirittura avvisare le persone che ci circondano e chiedere un po’ di comprensione per sette, dieci giorni.
La sindrome premestruale è una condizione caratterizzata da: sintomi fisici come senso di gonfiore addominale, facile affaticabilità, aumento dell’appetito, mal di testa e tensione mammaria e sintomi psichici come l’abilità emotiva e facile irritabilità. È causata dalle fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale e circa il 30% delle donne soffre di questo disturbo.
Quando si somma alle difficoltà dell’inizio del nuovo anno scolastico o lavorativo con tutte le ansie che ciò può provocare, ci si può sentire in grande affanno. In autunno, inoltre, diminuisce l’esposizione ai raggi solari, sia perché le giornate si accorciano, sia perché si intraprendono meno attività all’aperto e questo porta a:
• una minore produzione di vitamina D, toccasana per la salute ed il benessere
• un aumento della melatonina, responsabile del senso di sonnolenza che può interferire con lo svolgimento delle attività quotidiane
• una diminuzione della produzione della serotonina, responsabile di molte funzioni tra cui quella che potremmo chiamare “del buonumore”
Risulta quindi comprensibile che giorni già complessi per la presenza della sindrome premestruale, possano risultare davvero un incubo in autunno.
Quando inizia?
Passato il momento di maggior benessere periovulatorio (la natura è geniale: fa sentire la donna più bella e socievole nei giorni in cui è più fertile), inizia un progressivo calo degli ormoni che influenza anche i neurotrasmettitori più attivi sull’umore, come la serotonina.
È interessante osservare come la sindrome riguarda in particolar modo le donne tra i venticinque e i quarant’anni. Sempre più spesso mi capita di chiedermi se questo dato non sia in realtà da attribuire ad una maggiore consapevolezza che hanno le donne di questa età riguardo gli effetti degli ormoni sul loro umore; le stesse donne che da ragazzine, non facendo questo collegamento, erano magari sopraffatte da forti ed imprevedibili emozioni. E dopo i quarant’anni? L’effetto della sindrome premestruale potrebbe diminuire perché abbiamo imparato a conoscerci e a correre ai ripari efficacemente e per tempo.
Quali sono i rimedi per la sindrome premestruale?
Si possono assumere integratori come il magnesio per la sua azione miorilassante ed energizzante. Si può ricorrere all’agnocasto per la sua azione analgesica e rilassante, nota fin dall’antichità. Si può cogliere l’occasione dell’inizio dell’anno lavorativo per stabilire buone abitudini come dormire otto ore per notte e fare attività fisica; prendersi cura di sé da tutti i punti di vista, compresa la cura del corpo attraverso una corretta alimentazione ed un’igiene intima che rispetti i diversi bisogni, i diversi pH e le diverse fasi della vita. Cercando inoltre di impostare i ritmi di vita tenendo conto che lo stress della vita frenetica peggiora tutti i sintomi che abbiamo citato.
Quando tutti questi utilissimi rimedi naturali non bastano e la fatica ad affrontare la giornata sembra troppo grande, si rientra probabilmente nel 3-4% di popolazione femminile che soffre di sindrome premestruale grave e sarà utilissimo chiedere aiuto alla propria ginecologa per valutare l’opportunità di assumere farmaci che abbiano un’azione diretta sulla serotonina.
È la sindrome premestruale.
Prima grande consolazione: nel giro di qualche giorno passerà e torneremo a poter affrontare l’autunno con qualche risorsa di buonumore in più. Si potrebbe addirittura avvisare le persone che ci circondano e chiedere un po’ di comprensione per sette, dieci giorni.
La sindrome premestruale è una condizione caratterizzata da: sintomi fisici come senso di gonfiore addominale, facile affaticabilità, aumento dell’appetito, mal di testa e tensione mammaria e sintomi psichici come l’abilità emotiva e facile irritabilità. È causata dalle fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale e circa il 30% delle donne soffre di questo disturbo.
Quando si somma alle difficoltà dell’inizio del nuovo anno scolastico o lavorativo con tutte le ansie che ciò può provocare, ci si può sentire in grande affanno. In autunno, inoltre, diminuisce l’esposizione ai raggi solari, sia perché le giornate si accorciano, sia perché si intraprendono meno attività all’aperto e questo porta a:
• una minore produzione di vitamina D, toccasana per la salute ed il benessere
• un aumento della melatonina, responsabile del senso di sonnolenza che può interferire con lo svolgimento delle attività quotidiane
• una diminuzione della produzione della serotonina, responsabile di molte funzioni tra cui quella che potremmo chiamare “del buonumore”
Risulta quindi comprensibile che giorni già complessi per la presenza della sindrome premestruale, possano risultare davvero un incubo in autunno.
Quando inizia?
Passato il momento di maggior benessere periovulatorio (la natura è geniale: fa sentire la donna più bella e socievole nei giorni in cui è più fertile), inizia un progressivo calo degli ormoni che influenza anche i neurotrasmettitori più attivi sull’umore, come la serotonina.
È interessante osservare come la sindrome riguarda in particolar modo le donne tra i venticinque e i quarant’anni. Sempre più spesso mi capita di chiedermi se questo dato non sia in realtà da attribuire ad una maggiore consapevolezza che hanno le donne di questa età riguardo gli effetti degli ormoni sul loro umore; le stesse donne che da ragazzine, non facendo questo collegamento, erano magari sopraffatte da forti ed imprevedibili emozioni. E dopo i quarant’anni? L’effetto della sindrome premestruale potrebbe diminuire perché abbiamo imparato a conoscerci e a correre ai ripari efficacemente e per tempo.
Quali sono i rimedi per la sindrome premestruale?
Si possono assumere integratori come il magnesio per la sua azione miorilassante ed energizzante. Si può ricorrere all’agnocasto per la sua azione analgesica e rilassante, nota fin dall’antichità. Si può cogliere l’occasione dell’inizio dell’anno lavorativo per stabilire buone abitudini come dormire otto ore per notte e fare attività fisica; prendersi cura di sé da tutti i punti di vista, compresa la cura del corpo attraverso una corretta alimentazione ed un’igiene intima che rispetti i diversi bisogni, i diversi pH e le diverse fasi della vita. Cercando inoltre di impostare i ritmi di vita tenendo conto che lo stress della vita frenetica peggiora tutti i sintomi che abbiamo citato.
Quando tutti questi utilissimi rimedi naturali non bastano e la fatica ad affrontare la giornata sembra troppo grande, si rientra probabilmente nel 3-4% di popolazione femminile che soffre di sindrome premestruale grave e sarà utilissimo chiedere aiuto alla propria ginecologa per valutare l’opportunità di assumere farmaci che abbiano un’azione diretta sulla serotonina.